Alberto Sordi, storia di un italiano, di Giancarlo Governi, edito da Fandango, non è una semplice biografia. L’autore, giornalista, sceneggiatore e scrittore, ha saputo raccontare la storia dell’Italia contemporanea attraverso gli occhi e la professione di un artista scanzonato e senza veli: Alberto Sordi, precursore della commedia all’italiana che si ispirava alla realtà, a volte cruda e amara, con occhio disincantato e ironico.
Il libro è un affascinante viaggio nella storia della nostra nazione, tra aneddoti personali e professionali del grande attore, che sorprendono costantemente il lettore. Potrebbe essere definito un libro-documentario, nato dalla collaborazione tra Governi e Sordi durante la realizzazione del programma tv “La storia di un italiano”, andato in onda tra il 1977 e il 1989 su Rai Due. L’autore curò con Sordi la selezione e il montaggio del materiale: interviste, trailer, confidenze e considerazioni sulla società nella sua evoluzione che coinvolgeva costumi e politica. Si parte dagli anni 50 con le grandi speranze del dopoguerra, si parla degli anni 60 con il boom economico, e degli anni bui del terrorismo che seguirono. E’ attraverso questo che viene fuori il ritratto non solo dell’artista, del mito tanto amato dal pubblico, ma anche dell’uomo, ironico sempre, a volte malinconico, estremamente umano. Negli innumerevoli personaggi rappresentati, Alberto Sordi ha incarnato tutti i tipi dell’italiano, tratteggiandoli non solo con l’interpretazione, ma anche con una serie di colpi di genio. Soprattutto nei film, voleva rappresentare la sua Italia in rapida trasformazione dal dopoguerra in poi, con tutte le contraddizioni, il bene e il male, la corruzione politica, i paradossi e gli imprevisti della storia che travolge, senza chiedere il permesso, la vita di tanti piccoli o grandi eroi tra la gente comune, senza gloria né voce. Nei sessant’anni vissuti davanti e dietro alla macchina da presa, l’Albertone nazionale è stato il marito, lo scapolo impenitente, il vedovo, il seduttore, il moralista. E’ stato il vigile, il commissario, il mafioso, il ladro, il giudice, l’americano a Roma. E poi: conte, sceicco per l’amico Federico Fellini, medico della mutua, malato immaginario, spesso diretto da grandi registi come Mario Monicelli, che lo volle per impersonare il pavido soldato nel capolavoro “La grande guerra”, e nel sarcastico e strafottente “Marchese del Grillo”. Dagli esordi in teatro e alla radio, dalla televisione al grande schermo, come nessun altro Alberto Sordi ha saputo dare corpo, voce e volto all’anima del nostro paese. Giancarlo Governi, con la sua scrittura dettagliata ma semplice e fluida, racconta la storia in una sorta di viaggio nella memoria. I temi trattati, gli aneddoti, gli episodi, costituiscono una lettura affascinante e curiosa, e al contempo ci invitano a non dimenticare. Lo stile narrativo accompagna con leggerezza il racconto anche di momenti difficili o tragici, rendendo la lettura piacevole per tutti, non solo per i cinefili o gli appassionati di storia contemporanea.
“Se fra duecento anni ci sarà qualcuno ancora interessato a studiare la storia italiana del Novecento, gli basterà visionare i film di Alberto Sordi”, avrebbe detto Ettore Scola.
Giancarlo Governi
ALBERTO SORDI Storia di un italiano
Fandango Libri
249 pagine – 17 euro