In Italia si consuma più acqua minerale rispetto agli altri Paesi Europei. L’acqua minerale è alla base del nostro modello alimentare, tanto che le acque minerali italiane sono oramai considerate parte del “Made in Italy”. C’è anche un vantaggio in termini di immagine e valorizzazione del territorio in tal senso, oltre all’incremento di un turismo che in questo settore, legato alla salute e al benessere, risente meno della crisi. La nostra attuale legislazione prevede controlli costanti da parte delle Autorità Sanitarie locali e nazionali sulle acque minerali.
L’Italia è ricca di fonti di acque, prevalentemente sotterranee, ognuna delle quali ha proprie caratteristiche organolettiche. Le proprietà benefiche e i sapori inoltre sono diversi per ciascuna acqua, questo rende possibile una vasta possibilità di scelta, in base ai gusti personali. Tuttavia sarebbe importante, oltre al gusto, saper scegliere quale acqua sia più giusta per il nostro organismo in base all’età e alle necessità contingenti legate al nostro stato di salute.
Il fabbisogno idrico giornaliero per un individuo adulto in condizioni normali è di un litro e mezzo e fino a due litri al giorno, alternati anche ad altri liquidi (es. succhi di frutta). I bambini e gli anziani hanno un fabbisogno idrico più elevato, nel primo caso per l’elevato “turn over” dell’acqua, nel secondo caso perché gli anziani avvertono meno lo stimolo della sete, e quindi tendono a non avere una buona idratazione dell’organismo.
Bere è importante per la nostra salute per le varie funzioni che questo elemento svolge all’interno del nostro organismo, composto al 65% di acqua:
- Regola la temperatura corporea
- Solubilizza le sostanze nutritive nelle cellule
- Favorisce l’eliminazione delle tossine
- Protegge gli organi interni
- Regola l’equilibrio elettrolitico
L’acqua è anche la componente fondamentale del liquido cefalorachidiano che scorre lungo il sistema nervoso centrale e ha funzione sia protettiva che di trasporto.
In sintesi l’acqua fa bene a:
- Fegato: lo aiuta a depurarsi
- Apparato cardiovascolare: regola la pressione
- Apparato urinario: facilita l’espulsione delle scorie
- Sistema nervoso: potenzia concentrazione e memoria
- Apparato digerente: aiuta l’intestino a mantenersi pulito e riduce il rischio di cancro
- Colesterolo: contribuisce all’abbassamento dei valori
Queste alcune delle ragioni che andrebbero considerate al momento della scelta di un’acqua. E’ importante innanzitutto saper leggere le etichette, che nel nostro caso sono particolarmente dettagliate e sottoposte a controlli di qualità costanti e aggiornati in termini di legislazione, e conoscere i valori del “residuo fisso”, un dato fondamentale che indica la quantità di minerali disciolta nelle acque. E’ in base a questo dato che le acque vengono classificate in:
- Acque minimamente mineralizzate: residuo fisso minore di 50 mg per litro
- Acque oligominerali: residuo fisso tra 50 e 500 mg per litro
- Acque medio minerali: residuo fisso tra i 50 e i 1500 mg per litro
- Acque altamente mineralizzate: residuo fisso anche oltre i 2000 mg per litro
Le acque minimamente mineralizzate sono adatte ai neonati e a chi soffre di acidi urici in eccesso, o è in stato di convalescenza, sono altamente digeribili. Le oligominerali, povere di sodio, sono indicate per chi soffre di ipertensione o necessita di sottoporsi a diete povere di elementi salini. Le mediamente mineralizzate sono indicate per chi, anche temporaneamente, ha bisogno di reintegrare i sali (sportivi, eccessiva sudorazione, ecc), aiutano a prevenire l’osteoporosi. Le acque altamente mineralizzate possono contenere: ferro, zolfo, magnesio, e sono indicate in caso di carenza di questi elementi, ma per brevi periodi.
Alcuni esempi tra le marche più note:
- Sant’Anna: residuo fisso 23,1 mg per litro
- Levissima: residuo fisso 80,5 mg per litro
- Panna: residuo fisso 122 mg per litro
- Uliveto: residuo fisso 762 mg per litro
- Lete: residuo fisso: 905 mg per litro
- Sangemini: residuo fisso 988 mg per litro
- Ferrarelle: residuo fisso 1,250 mg per litro
- Vitasnella: residuo fisso 390 mg per litro
Impropriamente si utilizza il termine “naturale” per definire in genere l’acqua oligominerale. In realtà questo termine definisce tutta l’acqua che viene imbottigliata direttamente alla sorgente, se non subisce l’aggiunta di anidride carbonica, clorazione o filtrazione. La definizione di “acqua potabile” riguarda invece tutte le acque, provenienti da fonti diverse ed erogate nelle abitazioni attraverso gli acquedotti, che prevede per legge un trattamento di depurazione. La qualità di quest’acqua, legata anche al territorio, dipende sia dal trattamento cui viene sottoposta, che dallo stato di manutenzione delle reti idriche locali, dalle origini al rubinetto di casa.