Forse è riduttivo parlare di questo libro come raccolta di racconti, è molto di più. Si tratta di una realizzazione artistica che coniuga perfettamente narrativa e pittura.
È lo stesso autore, Maurizio Costanza, a cimentarsi nell’illustrazione, con uno stile raffinato e semplice a un tempo, in una soluzione di fluida continuità dove le immagini sono tutt’uno con il narrato. Oltre che narratore, Maurizio Costanza è anche pittore. Anche la prosa, simbolica e immaginifica, ci restituisce immagini immediatamente visualizzabili. Attraverso uno stile originale, sintetico e visionario a un tempo, l’autore ci conduce attraverso mondi, paesaggi, e soprattutto mari, che fuori dal tempo e dallo spazio, accolgono e fanno da sfondo a speranze, sogni e domande dei vari protagonisti, alla ricerca di sé, ma anche dell’altro da sé.
La narrazione, fluida come le onde marine, ricca di riferimenti mitologici, riporta alla mente una sorta di Odissea: metafora del viaggio dentro se stessi, oltre che ricerca di mondi lontani e nuovi. Così l’autore stempera la realtà nel sogno, voglia di scoperta e nostalgia di ritorno. E il mito è evocato anche dai nomi dei protagonisti: Eufrònio, Tisbe, Amilcare, Geltrude, Zòsimo, Melitòne, travolti da destini inaspettati, coinvolti in avventure e intrighi, che a volte si salvano, altre si perdono svanendo a se stessi e al mondo: “Evèzio peregrinò in quella terra per mesi e mesi, e non incontrò mai nessuno (….) E, ingrigitosi anch’egli come il paesaggio, Evèzio, pian piano scomparve” (da Naufràgi) .
Così anche i paesaggi diventano metafora di stati d’animo, come accade ne “La linea d’ombra” di Conrad, come nei racconti di Marco Polo ne “Le città invisibili” di Italo Calvino. “Lontano lontano a migliaia di leghe sotto il mare, vive, in una atmosfera perfetta di smeraldo, la città delle donne e degli uomini del mare. La gente veste abiti sontuosi alla moda dei tempi andati, e le loro case hanno i tetti spioventi di tegole d’argento e qui e là si ergono cupole pinnacoli e torri” (da Naufràgi).
Nei diciassette racconti della raccolta, l’autore ci invita alla lettura giocosa, ironica, ma anche emozionante, del destino umano dei suoi personaggi.
“Le storie contenute in questo libro – ha affermato l’autore – emergono dalle profondità anche cronologiche di un vissuto in parte personale, legato a fatti e incontri della mia vita reale, in parte ad un immaginario che capta esistenze e storie lontane con le quali, singolarmente o collettivamente, sono entrato in contatto. (….) La collocazione favolistica si frantuma, a partire da un unico e caotico evento di rovina e naufragio collettivo, in una pluralità di situazioni ed espressioni slegate fra loro”.
A completare la raccolta di racconti in Naufràgi (Le Commari Edizioni), le illustrazioni e una grafica accattivante che fanno di questo libro un gioiello cartaceo.